Lunedì 28 gennaio 2019.
Iniziamo la giornata con un tuffo in piscina prima di colazione per svegliarci. Prima di partire attendiamo il servizio di soccorso stradale di Payless che arriva puntuale per sostituirci la batteria. Nel frattempo, con l'aiuto del simpatico ricezionista dell'ostello pianifichiamo la giornata. Decidiamo di abbandonare la costa ed addentrarci nell'entroterra per raggiungere il parco nazionale di Palo Verde.
Dopo qualche ora di strada arriviamo al parco dove per prima cosa ci imbarchiamo su una barchetta per un giro sul fiume. C'erano molti coccodrilli sulle rive, ma anche scimmie e uccelli di ogni genere. Con noi sulla barca c'erano anche Mike e sua moglie, una coppia di americani in vacanza.
Al termine del giro ci restava un'ora alla chiusura del parco. Decidiamo così di raggiungere a piedi/corsa un punto panoramico all'interno del parco prima di uscirne. Il sentiero era breve ma ripido e la vista a 360 gradi da in cima era semplicemente fantastica. I cartelli dicono che ci vuole un'ora per andare e tornare. Quindi se ci sbrighiamo, ce la facciamo. Già all'andata ci facciamo dei pezzi a corsa. Poi in cima era così bello che abbiamo sfruttato ogni secondo a disposizione, ance qualcosa di più. Non ci resta più tanto tempo, dunque dobbiamo tornare giù a corsa.
Verso la fine del sentiero, in un punto pianeggiante, con poche rocce e poche radici, Luca appoggia male il piede su una radice che spuntava e si storta la caviglia. Ha tenuto duro fino alla macchina, mancavano ormai pochi minuti alla chiusura. In fretta e furia ci lanciamo verso l'uscita. Dopo circa 10 minuti di rally a tutto gas tra buche e sassi riusciamo a uscire alle 16.59, un minuto in anticipo. Scopriremo poi che la storta alla caviglia di Luca era peggiore di ogni aspettativa, la sera stessa si era già gonfiata notevolmente e i giorni successivi è diventata fin troppo blu.
Era ormai l'ora del tramonto. Usciti dal parco abbiamo cercato un punto carino per fermarci a guardare il sole scendere e sgranocchiare qualcosa. Abbiamo letteralmente rincorso il sole, cercavamo un punto un po' sopraelevato con la vista aperta. Abbiamo preso qualche stradina ma finivano tutte o nella foresta o in proprietà private. Alla fine, quando stavamo per perdere le speranze, siamo riusciti a trovare un posto giusto in tempo per vedere il sole scendere.
Al buio, ritorniamo sulla strada principale poco distante, la Inter Americana. Accanto al distributore dove ci siamo fermati per fare benzina c'era un albero popolato da una colonia di non meglio identificati volatili incredibilmente numerosi e rumorosi.
Ci fermiamo poco distante all'hotel Posada Llanos del Cortes dove la proprietaria ci offre una camera enorme e molto bella. Ci consiglia anche un posto dove andare a mangiare. Così ceniamo a La Fuente, piccolo ristorantino locale nel paesino vicino dove certamente non sono molto abituati a vedere turisti. Costa poco, piatti abbondanti e cibo molto buono.
Rientriamo e prima di andare a dormire ci rilassiamo alla piscina dell'hotel immersa nella giungla e con un cielo particolarmente stellato.
Il giorno dopo attraverseremo la Costa Rica fino a Manuel Antonio.
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