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Mirco

Samara - Playa del Coco

Aggiornamento: 3 apr 2019

Domenica 27 gennaio 2019.

Vista mare dalla tenda in Costa Rica
Vista mare dalla tenda

Guarda caso, l'unica notte che passiamo in tenda, c'è una tempesta con pioggia e vento forte. Però il materasso gonfiabile era comodo.


Ci godiamo la colazione inclusa direttamente sulla spiaggia e facciamo conoscenza con un volatile blu con un ciuffo bizzarro.


Attraversando un fiume con la macchina in Costa Rica
Uno dei tanti fiumi attraversati

Impacchettiamo tutto e ci rimettiamo in marcia verso nord. Continuiamo il nostro viaggio lungo la costa, attraversiamo qualche fiume e ci fermiamo ogni tanto ad ammirare la vista o per fare un tuffo al mare. Ci fermiamo anche in un paesino conosciuto per il suo programma di protezione delle tartarughe. Sfortunatamente non ve ne era alcuna al nostro passaggio.


Decidiamo di fermarci alla spiaggia di Junquillal. Lasciamo la macchina tra le palme al limite della spiaggia. Era l'unica macchina in zona. Lasciarla incustodita con tutte le nostre cose dentro non era la miglior idea, ma non c'era nessuno. C'erano solo due turiste sulla spiaggia a prendere il sole. In più avremmo perso di vista la macchina per solo una decina di minuti. Decidiamo di prendere il rischio. Una duna di sabbia bloccava la vista della macchina dal mare.


Quando siamo tornati alla macchina, pochi minuti dopo, era apparso un gruppo di ragazzi con delle moto che, nonostante tutto lo spazio, casualmente si erano fermati giusto accanto alla nostra Ssanyong. Al nostro arrivo due di loro erano a pochi centimetri dalla macchina, quasi appoggiati, intenti a guardare all'interno. Vedendoci arrivare si sono spostati con disinvoltura ricongiungendosi con il gruppo cinque metri più in la. Chissà cosa sarebbe successo se fossimo rimasti a giocare con le onde qualche minuto in più...


Fine della pausa, saltiamo in auto e ce ne andiamo alla spiaggetta accanto, dove la presenza di diverse famiglie rendeva l'atmosfera molto più amichevole. Tiriamo fuori un po' di pane, formaggio da spalmare e un pomodoro. Il nostro classico pranzo. Il cibo attira un Labrador particolarmente educato. È arrivato, si è seduto, e ha aspettato tranquillo e in silenzio guardando il cibo. Bravo cagnolino.


Strada Costa Rica
Un tratto di strada imbiancato

Continuiamo lungo la costa verso nord, la strada è incredibile. Le strade sono spesso polverose, lungo un tratto era tutto bianco, dalla strada alla vegetazione tutt'intorno, ricoperta di polvere bianca.


Era quasi l'ora del tramonto quando ci siamo fermati in cima ad una collinetta per ammirare la vista e l'auto è morta una seconda volta. Fortunatamente era lo stesso problema della volta precedente. Ricolleghiamo la batteria e si riparte.


Ci fermiamo alla spiaggia Pan de Azucar per il tramonto. Trovarla è stata un'impresa. Tutta la baia è occupata da un residence di lusso. Quindi per arrivarci abbiamo dovuto entrare nella loro proprietà. Ci sentivamo illegali. Una volta dentro i cartelli indicano la via per i visitatori, però fuori non vi erano indicazioni.


Pellicano a caccia in Costa Rica
Pellicano a caccia

Arriviamo in spiaggia giusto in tempo. Il tramonto già fantastico di per sé, si è rivelato ancora più speciale dalla bellezza della baia e dai pellicani a caccia proprio davanti a noi. Sorvolavano il mare e quando individuavano una potenziale preda salivano di qualche metro per poi tuffarsi in mare in picchiata.


Era ormai diventato buio, ma davanti a noi avevamo ancora un'oretta di strada. In Costa Rica è sconsigliato guidare con il buio e su quella strada si capiva perché. Completamente buia, dissestata ed in mezzo al nulla. Se qualcuno avesse voluto fermarci non avremmo avuto molte alternative. Non eravamo neanche sicuri che fosse la strada giusta. Era talmente messa male che non sembrava possibile che fosse la via principale. Ma alla fine tutto bene, arriviamo a destinazione senza inconvenienti.


Playa del Coco è un paesino abbastanza sviluppato, diversi negozi di souvenirs in giro segnalano la forte presenza di turisti.


Troviamo posto all'ostello M&M Garden House dove abbiamo la fortuna di stare in quattro in una camera da dodici. Siamo noi tre e un tipo di Toronto sulla quarantina rosso come un peperone. Giriamo il paesino per un po' prima di trovare per caso il ristorante Mediterraneo nascosto all'interno di un cortile dove abbiamo mangiato molto bene.


Rientrati all'ostello, Luca quasi muore e fa saltare la luce prendendosi una scossa inserendo un adattatore nella presa elettrica. Un po' scioccato, sopravvive.


Finalmente, possiamo dormire.


Domani ci aspettano ancora diversi chilometri da fare e un parco pieno di coccodrilli...

 

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Qualche foto della giornata:


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