Venerdì 18 gennaio 2019.
Dopo 2+11 ore di aereo sono atterrato in orario venerdì 19 gennaio 2019 all'Aeropuerto Internacional Juan Santamaría a San José. San José è la capitale nonché la città più grande in Costa Rica e si trova esattamente al centro del paese.
Purtroppo, nei fine settimana arrivano molto aerei internazionali, quindi ho dovuto aspettare tre ore al controllo immigrazione. Mi hanno chiesto l'indirizzo di dove avrei dormito la prima notte (siate pronti).
All'uscita dell'aeroporto, ho attraversato la strada dove attendono i taxi e camminato verso sinistra per qualche decina di metri arrivando sulla trafficata via principale. Quando sono arrivato, verso le 17.30 c'era il tramonto, una palla di fuoco rossa che scendeva alla fine della strada (se passate da lì verso quell'ora, guardate a sinistra). Ottima accoglienza.
Qualche decina di metri sulla destra invece, c'è la fermata dei bus. Dove ho preso un bus di linea per il centro. Ci sono diverse compagnie di bus che vanno in centro, io ho preso un bus di linea che costa circa 400 colones (meno di un euro) ma fa molte fermante, Luca qualche giorno dopo ha preso Tuasa che costa poco di più ma fa meno fermate. Si paga all'autista quando si sale, in contanti.
Era ora di punta, c'era molto traffico. Il bus era pieno e viaggiava con le porte aperte. Dall'aeroporto al centro ci è voluto più di un'ora.
L'ultima fermata è all'inizio del centro città, al terminal Alajuela, anche chiamato Coca Cola. Non è il miglior quartiere di San José. Quando scendete dal bus incamminatevi subito nella la direzione verso la quale dovete andare, o se come me, non sapete bene dove andare, incamminatevi lungo lo stradone principale, arriverete presto in centro, dove è più sicuro. Se invece quando arrivate è già buio, un taxi o un Uber è forse la soluzione migliore. Con lo zaino grande in spalla e la faccia da turista si attirano attenzioni indesiderate. Evitate di passare nel parco La Merced dall'altro lato della strada
Io dovevo arrivare a San Pedro, che si trova un po' fuori nella direzione opposta. Quando sono arrivato era quasi buio. Mi sono incamminato lungo la strada verso il centro e ho chiesto più volte ad autisti di bus quale bus dovevo prendere.
Avendo letto in internet che San José non è sicura la sera, avevo l'impressione che tutti mi guardassero come se fossi una banca ambulante. Anche se in realtà, fintanto che si è in mezzo alla gente non c'è un vero rischio. Alla fine ho attraversato tutto il centro e sono arrivato su una stradina laterale vicino ad un MC Donald's dove ho visto quasi per caso la scritta San Pedro sulla facciata di un bus. Un minimo di Spagnolo è essenziale. Chi non lavora nel turismo non parla inglese. Il mio spagnolo era un gran che, ma la parola che mi è tornata più utile è stata "cuadra" ovvero "isolato". Per indicazioni stradali, le distanze in città si esprimono in "cuadras".
Le persone sono molto gentili e disponibili, se chiedete sarete aiutati. Molti aiutano anche senza aver chiesto.
Come l'autista del bus che mi ha portato a San Pedro. Sapevo solo il nome della zona, e li, su quei bus di un'altra epoca, con cambio manuale, che viaggiano con le porte aperte, non c'erano indicazioni ne tantomeno veniva annunciata la fermata. Per fortuna l'autista molto gentile, mi ha indicato dove scendere e verso che direzione andare una volta sceso.
Qualche centinaio di metri più in la, verso le 20.00 ho incontrato Olivia a Maximo Nivel. La mia avventura solitaria a San José si era conclusa.
Domani visiteremo la città.
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